Elettromeccanica Morandini

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Progettazione > Adeguamento > Impianto > Saperne di più

1) Prima …

Già la Legge 46/90 (ora abrogata a favore del DM 37/2008) aveva provveduto a prescrivere la tassativa eliminazione di una consuetudine tipica presente nel settore agricolo: quella del "fai da te" degli impianti elettrici.

L’indicazione derivante da tale norma era chiara: la cura di detti  impianti doveva essere affidata a professionisti del settore, prevedendo che l'installazione, la trasformazione, l’ampliamento e la manutenzione  degli impianti elettrici dovesse essere eseguita solo ed esclusivamente  da “soggetti abilitati" (imprese regolarmente iscritte nel Registro delle Imprese, il cui imprenditore fosse in possesso di determinati requisiti tecnico professionali).

Inoltre prescriveva che tutti gli impianti, anche quelli costruiti prima dell’anno 1990, fossero opportunamente adeguati alle Norme C.E.I.

Per ottemperare a tale Legge, chiunque dovesse installare o effettuare manutenzione ad un impianto elettrico era tenuto a  rivolgersi ad una ditta autorizzata, che, terminato il lavoro, era tenuto a rilasciare al committente una  "dichiarazione di conformità", ossia un documento in cui la ditta installatrice si assume la responsabilità dell’esecuzione corretta del  lavoro commissionato (corredato, se del  caso, dagli allegati obbligatori stabiliti dalla Legge 46/90).

Il rilascio della “dichiarazione di conformità” era motivato dai seguenti aspetti:

  • il committente, in caso di ispezione da parte dell'Organo di Vigilanza, potesse dimostrare di aver commissionato il  lavoro ad un soggetto abilitato


  • in caso di lavoro male eseguito occorreva, per  eseguire le opportune contestazioni, poter esibire detto documento


  • il  Sindaco non  poteva rilasciare il certificato di abitabilità o agibilità di un immobile in assenza della  dichiarazione di conformità sopra citata


  • la dichiarazione di conformità era richiesta dai Vigili del Fuoco in caso di presentazione di pratica di certificato di prevenzione incendi


  • nelle Aziende con presenza di personale subordinato o ad esso equiparato, ai sensi del  D.P.R. 547/55 art. 267 (ora D.Lgs 81/2008), la presenza di  impianti elettrici  fatiscenti era punita penalmente.


  • Inoltre, disporre della dichiarazione di conformità di cui alla Legge 46/90 era fondamentale per evitare contestazioni in caso di ispezione.


  • Inoltre, il Decreto 447/91, di attuazione della  Legge 46/90 sanciva che in determinati casi (superficie superiore ai 200 metri quadrati con utenze alimentate a bassa tensione) l’impianto elettrico dovesse essere progettato da un professionista in possesso di determinati requisiti professionali.


 
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